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ARCHEOLOGIA SUBACQUEA IN GALLURA

di Alessandro Tagliapietra e Duilio Della Libera

A Santa Teresa Gallura, uno degli angoli più suggestivi della costa settentrionale della Sardegna, si è svolto il nuovo corso di archeologia subacquea organizzato dai gruppi Argo e Reitia.
I graniti grigio rosei  del promontorio roccioso di Capo Testa, avamposto settentrionale della Gallura proteso nelle acque ventose dello stretto di Bonifacio sono stati lo scenario di questa nuova esperienza didattica , rivolta ad istruire subacquei alla conoscenza dei principi basilari dell’archeologia subacquea.
All’iniziativa hanno dato il loro patrocinio le Soprintendenze per i Beni Archeologici di Sassari e del Veneto con il Nucleo di Archeologia Umida Subacquea dell’Italia Centro Alto Adriatico (Nausicaa), il Comune di Santa Teresa di Gallura, la Sezione Subacquea di Mare Vivo e la trasmissione Lineablu di RAI 1.
Una rinnovata sinergia didattica fra i gruppi Argo di Venezia e Reitia di Conegliano con lo sviluppo di un innovativo programma basato su standard internazionali della Confederazione Mondiale per le Attività Subacquee (CMAS) ha consentito lo svolgimento di un corso residenziale caratterizzato da un intenso programma di oltre 60 ore, in cui le ore di lezione teoriche in aula si succedevano in modo incalzante a lunghe immersioni didattiche sui fondali Galluresi di grande interesse archeologico.
Alle lezioni hanno partecipato 17 allievi provenienti da 11 regioni (Veneto, Lombardia, Piemonte, Liguria, Emilia Romagna,Toscana, Lazio, Campania, Puglia, Sicilia e Sardegna), per lo più studenti in archeologia o neolaureati in archeologia subacquea e esperti subacquei cultori della materia.
Determinante per la buona riuscita dell’iniziativa l’apporto logistico e la grande esperienza di Tomasino Muntoni del Diving Mediterraneo di Santa Teresa Gallura.
Il resto lo hanno fatto i fondali di Santa Reparata e di Cala Spinosa che sono stati la palestra naturale utilizzata nell’insegnamento delle basilari tecniche dell’archeologia subacquea. 
I blocchi di granito, testimoni ciclopici modellati dal vento e dal mare utilizzati fin dai tempi dei Romani nella costruzione  di importanti edifici della Roma Imperiale, primo fra tutti il Pantheon, sono serviti ad apprendere le tecniche di prospezione, rilievo e di documentazione subacquee.Oltre agli aspetti pratici sono stati oggetto di approfondimento la storia del Mediterraneo Antico e dell’archeologia subacquea, lo studio della tipologia dei principali reperti, le tecniche di ricerca e prospezione sottomarina e la legislazione nazionale e internazionale in tema di tutela e salvaguardia del patrimonio archeologico sommerso
Una particolare attenzione è stata dedicata allo studio della sicurezza operativa in archeologia subacquea.Alla fine del corso gli allievi sono stati sottoposti ad una valutazione teorica-pratica con una simulazione operativa subacquea nel sito archeologico di Capo Testa con la progettazione di un cantiere subacqueo , rilevamento dei reperti e relazione tecnica.
A conclusione del corso è stato rilasciato a tutti gli allievi il brevetto internazionale in archeologia subacquea della C.M.A.S. - Livello Base e il brevetto di Operatore in Archeologia Subacquea della F.I.P.S.A.S (Federazione Italiana Pesca Sportiva e Attività Subacquee). Il corso, oltre al positivo giudizio dei partecipanti, ha destato per i suoi aspetti innovativi gran interesse fra gli operatori del settore.
Oltre ad articoli apparsi sui quotidiani e sulle riviste del settore ne ha dato notizia con un ampio servizio, la trasmissione di raiuno Lineablu condotta da Donatella Bianchi, durante la puntata del 5 luglio 2003, dedicata proprio a Santa Teresa di Gallura.

foto di
Alessandro Tagliapietra e
Duilio Della Libera

con il patrocinio di

Soprintendenza per i Beni Archeologici delle province di Sassari e Nuoro

Comune di Santa Teresa Gallura

Nausicaa
Nucleo Archeologia Umida Subacquea Italia Centro Alto Adriatico

Soprintendenza per i Beni Archeologici del Veneto


Trasmissione televisiva di
RAIUNO

e in collaborazione con