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Una nave da guerra di due secoli fa trovata tra le isole del Lido e Pellestrina durante i lavori per il Mose

Cannoniera del '700 scoperta a Malamocco

Misura 40 metri, e si trova a 7 di profondità. Ma non ci sono i soldi per il recupero

Venezia

Un importante relitto di una nave da guerra, datata tra il Settecento e l'inizio dell'Ottocento, è stata scoperto nei giorni scorsi alla bocca di porto di Malamocco, tra le isole del Lido e Pellestrina. Il "Relitto dei Cannoni", come è stato chiamato, è stato individuato dagli apparecchi sonar utilizzati dal Consorzio Venezia Nuova che sta eseguendo le opere preliminari al Mose, il sistema di dighe mobili che dovrà difendere Venezia dall'acqua alta. Si tratta del terzo ritrovamento in pochi mesi, dopo quelli del "Relitto dei Tubi" e del "Relitto delle Ceppe", due imbarcazioni di epoca più recente rinvenuti sempre nei pressi della bocca di Malamocco.Il "Relitto dei Cannoni" si trova in mare, a una profondità di circa 7 metri, fuori dall'ingresso della bocca, spostato in direzione sud, davanti a Pellestrina. È lì che i tecnici, sotto la direzione del Magistrato alle acque, stanno eseguendo i sondaggi per la costruzione di una diga a mezzaluna per frenare le maree e permettere un tranquillo accesso alle navi che entreranno nella conca di navigazione. La supervisione scientifica del ritrovamento è della Soprintendenza per i Beni Archeologici del Veneto e del nucleo Nausicaa di archeologia subacquea.La nave, colata a picco mentre cercava di imboccare il porto, forse a causa di forti venti di scirocco, ha una lunghezza di circa 40 metri. Diversi i reperti in ferro accertati, tra cui cannoni di oltre 3 metri di lunghezza e poi numerosissime palle di cannone, alcune spade e attrezzature di bordo. Tutto quello che era al momento recuperabile, nei dieci metri di nave liberati dalla sabbia, è già stato raccolto in questi giorni dagli archeologi navali Stefano Medas e Marco D'Agostino. Ora, come hanno spiegato Giovanna Piva (Magistrato alle acque), Maurizia De Min (soprintendente) e Luigi Fozzati (presidente di Nausicaa), il reperto sarà messo in sicurezza con una palizzata che consentirà di proseguire i lavori complementari al Mose. Nel frattempo si cercherà tra gli archivi per individuare la nave e la sua provenienza.

Per quanto riguarda la conservazione del reperto, la soprintendente Maurizia De Min ha ricordato il problema dei fondi a disposizione, che impongono di compiere scelte sulla priorità degli interventi. «L'intenzione - ha detto - sarebbe di recuperare il "Relitto dei Cannoni", ma con i soldi a disposizione non sappiamo nemmeno se riusciremo a finanziare lo studio del progetto».I tecnici, infine, hanno sottolineato che il tratto di mare davanti a Venezia è una continua fonte di scoperte: qualche anno fa, ad esempio, venne recuperato un grande timone in legno di una nave inglese di metà Ottocento e ogni tanto sulla battigia del Lido vengono rinvenuti piccoli reperti d'epoca romana, segni di una nave che giace sul fondo sabbioso e che non è ancora stata individuata.

Davide Scalzotto

fonte: IL GAZZETTINO del 23 Settembre 2003