BAIA SOMMERSA

Di Maria Pia Pezzali in collaborazione e

Alessandro Tagliapietra (Gruppo ARGO Ricerche Subacquee)


 

Era un piccolo Eden. Una baia protetta e minuta circondata da dolci colline, baciata dal sole e incoronata da un mare dalle tinte turchine. L’acqua era calda, dalle presunte proprietà benefiche. Fu così che la costa napoletana e in particolare i Campi Flegrei divennero una delle mete di villeggiatura preferite dell’aristocrazia romana tra il I secolo a. C. e il II secolo d. C., per il clima mite, la bellezza del paesaggio e la grande ricchezza di sorgenti di acque calde sfruttate per la costruzione di complessi idrotermali. Baia non fu mai una “città” vera, anche se oggi usiamo definirla come “città sommersa”. Non ci sono infatti edifici pubblici come tempi o il foro, ma solo un agglomerato di ville e terme iniziate a costruire solo dal II secolo a.C.

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 Le "ville di ozio", come vennero soprannominate le ricche dimore baiane, furono abitate da Licinio Crasso, Caio Mario, Lucio Lucullo, Cesare, Pompeo, Varrone, Cicerone, Orazio... Durante il primo secolo a.C. le colline digradanti verso il mare apparivano già punteggiate di ville, formanti una grandiosa Cavea di un fantastico teatro con davanti il migliore dei palcoscenico: il mare di Napoli. Un fenomeno geologico naturale, tipico di quest’area campana e che prende il nome di bradisismo, fu la vera causa della scomparsa dell’esuberante città di Baia. Questo provocò la sommersione di tutta l’antica fascia costiera trasformandola in una silenziosa città sommersa oggi abitata da corvine, saraghi e piccole cernie. Abbiamo incontrato la D.ssa Alessandra Benini, archeologa subacquea che da ben venti anni collabora con il Ministero per i Beni e le Attività Culturali e in particolare con la Soprintendenza per i Beni Archeologici di Napoli e Caserta per lo studio la documentazione e la tutela del patrimonio archeologico sommerso dei Campi Flegrei, chiedendole informazioni su questa antica città degli splendori.

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Il testo integrale è presente all'interno del mese di

Maggio 2006

della rivista

 
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