SANTA TERESA GALLURA

di Maria Pia Pezzali Foto Maria Pia Pezzali - Antonello Paone

"IL SUBACQUEO" - Giugno 2003


Il viaggio in nave, quello da Civitavecchia a Olbia, fa ben sperare per i giorni di lavoro che si prospettano davanti a noi. L'aria è limpida e tiepida, dal profumo di primavera, ed il mare pare un tappeto di scintille sotto gli ultimi raggi di un sole di maggio. Ma questa stagione, forse la più instabile delle quattro sorelle, non fa che confermarci il suo carattere impulsivo ed imprevedibile costringendoci a subire continui e repentini cambiamenti meteo. Meta del nostro viaggio è la regione nord est della Sardegna, alla scoperta di quella vasta area di piccoli gioielli sotto il nome di Gallura. Basti pensare che il litorale della Gallura, isole comprese, vanta oltre 460 km di coste, la maggior parte delle quali dalla fisionomia abbastanza omogenea ma con caratteristiche molto spiccate che la differenziano in buona parte dalle altre regioni della stessa Sardegna.
Il granito (Capo Testa ne è uno dei maggiori testimoni) , la conformazione sempre mossa e festosamente ricamata, la ricchezza di piccoli fiordi e insenature naturali la rendono unica per bellezza e fascino.
Viste dall'alto, le coste della Gallura appaiono come un susseguirsi di lisce scogliere, modellate dall'azione millenaria del vento e del mare, alternate a spiagge di sabbia finissima dalle tonalità digradanti dal rosa all'oro al niveo, in un festival di sfumature da togliere il fiato. Il mare, insieme al verde della macchia mediterranea, inebria il suo visitatore di profumi e colori.
I primi sono quelli tipici della Sardegna, quelli del mirto o del ginepro ma anche quelli della lavanda selvatica, della ginestra e del rosmarino che esplodono in tutto il loro aroma proprio in questa stagione primaverile. I secondi sono quelli del mare, talvolta di un celeste cristallino altre volte di un verde smeraldo con nuance turchine, ma anche rosso come il fuoco oppure giallo come il sole, tanto sono le tinte delle vitalissime Paramuricee (che qui arrivano a coprire intere pareti rocciose) o quella della Gerardia savaglia che poco lontano dalla Marina di Santa Teresa offre il più grande e spettacolare ramo mai visto in Mediterraneo. Santa Teresa di Gallura, nell'estremo lembo nord orientale dell'isola, pare quasi incastonata tra le rocce e il mare, stretta in una morsa dal sapore antichissimo.
Il suo tratto costiero si estende per 71 km e fa parte del segmento di costa compreso tra la penisoletta di Capo Testa ad Ovest ed il promontorio di Capo Ferro ad est, le cui bellezze paesaggistiche e ambientali ne fanno uno dei contesti più rari di tutto il bacino Mediterraneo. Grazie alla sua particolare morfologia, la costa di Santa Teresa è conosciuta anche con il nome di “Costa dei Lestrigoni” , dal nome delle mitiche popolazioni che Ulisse avrebbe incontrato in questo mare durante il suo lungo e avventuroso viaggiare.
Anche gli appassionati di storia e archeologia non resteranno certo delusi tante sono le testimonianze archeologiche, sia fuori che sotto l'acqua, così uniche da dar vita, proprio a partire da quest'anno, a importanti corsi di archeologia subacquea tenuti in collaborazione con l'oramai noto Diving Mediterraneo e il Gruppo Ricerche Subacquee  “Argo”.
Numerose e dense sono anche le tracce della dominazione romana, durante la quale sorsero i due centri di “Longonis” (il cui toponimo si ritrova nel nome medievale dell'insenatura di Porto Longone sulla quale sorge l'attuale abitato di Santa Teresa e successivamente ribattezzato come “Longosardo”) e di “Tibula” nella penisola di Capo Testa.
Oggi il piccolo centro abitato di Santa Teresa pullula di vita e camicie colorate, quelle delle migliaia di turisti che ogni anno arrivano fin qui da ogni parte del mondo per ammirare le bellezze di una costa, ma soprattutto di un mare, così incantevole. Da anni oramai veniamo in queste terre e con il passare di questi abbiamo potuto assistere in prima persona del grande boom che questo angolo di Sardegna ha subito, pur sapendo mantenere intatti il proprio carattere e la propria identità.
Uno degli esempi forse più eclatanti è la nascita della bella e grande Marina di Santa Teresa, un moderno e attrezzato porto, che ha saputo valorizzare un minuscolo fiordo granitico macchiato di vegetazione offrendo così un sicuro e spettacolare riparo ai molti navigatori che affollano queste acque. Santa Teresa si trova a poco più di 40 metri sul livello del mare, adagiata su un pianoro roccioso che domina la “ria” di Longone , proprio di fronte alle spettacolari Bocche di Bonifacio.
La Corsica, lontana appena 9 miglia, è la vicina di casa di questo angolo di Sardegna, sempre visibile dalle coste galluresi e meta ambita di alcune delle più belle immersioni subacquee di questo tratto di mare. Il paesaggio, rimasto intatto per millenni, è dominato da centinaia di nomi, molti dei quali riferiti alle brevi insenature che incidono la bella linea costiera. Ai pendii fioriti e profumati della macchia mediterranea, si accompagnano i colori dei fondali della Gallura, ricchi di vita e straordinariamente popolati di pesce, anche pelagico, e organismi dei più ricercati nel nostro mare. Tra questi non possiamo che segnalarvi quella che forse è, per il suo genere, un'immersione davvero unica in tutto il Mare nostrum.
Poco lontano dalla bella Marina di Santa Teresa e a pochi minuti di navigazione dalla stessa, possiamo osservare il più grande e, probabilmente il più anziano, ramo di Gerardia savaglia mai riscontrato in tutto il bacino mediterraneo.
Nonostante la primavera ci sia decisamente avversa avvolgendoci di grigio, vento ed una pioggerellina finissima, il gommone scivola veloce tra un'onda e l'altra non facendoci rimpiangere l'idea di aver indossato le mute ancor prima di prendere il largo. Una lunga scia bianca e spumosa sembra ancor più evidente in contrasto con lo sfondo del mare e del cielo apparentemente fusi in un unico elemento dalle tonalità plumbee.
Tomasino decelera improvvisamente, portando i comandi dei due potenti motori a quattro tempi al loro minimo. Ci siamo. Dondolando sopra un fondale di quasi 50 metri indossiamo velocemente le attrezzature, pronti a tuffarci in acqua non appena Tomasino avrà riguadagnato il punto. In un batter d'occhio il computer ci segnala i meno quaranta ed un enorme monolito appare come all'improvviso. Ci basterà pinneggiare intorno al suo profilo per scorgere, di un colore giallo oro, il gigantesco ramo di Gerardia.
La fortuna, almeno in questo caso, ci viene incontro mostrandoci questo magnifico falso corallo nero in tutto il suo splendore: i polipi sono aperti alla corrente conferendogli un'aria soffice e ancor più maestosa. Sinceramente, nonostante fossimo a conoscenza di cosa avremmo incontrato, la visione di questo “albero” color limone ci ha lasciato davvero senza fiato. Anche sulla roccia, dove poggia la base dell'esemplare, curiosamente, una vasta colonia di polipi si è insediata, facendo risaltare l'intera parte in una dominante di giallo.
Con entusiasmo, ci accorgiamo che poco distante da questo punto, un'altro esemplare di “corallo nero”, anche se più piccolo nelle dimensioni, si mostra in tutta la sua bellezza. Poi, un'altro esemplare ancora, e ancora un'altro. Questo pinnacolo è unico nel suo genere ed è, nella sua totalità, dimora di intere colonie di Gerardia Savaglia, alcune delle quali ancora in fase di aggressione nei confronti delle Paramuricee.
Infatti, la Gerardia, anche se capace di secernere un proprio scheletro, sembra preferire quello delle gorgonie per espandersi. E' un po' come cacciare con la forza l'intero condominio di uno stabile, per andarci ad abitare successivamente. Il tempo, inutile dirlo, scorre via troppo veloce, costringendoci a lanciare il pallone di segnalazione e ad abbandonare questo monolito che nasconde in sè alcuni dei segreti più prodigiosi di tutto il Mediterraneo.
Ma i fondali di questa Sardegna sanno svelarvi ben altre intimità, tutte comodamente raggiungibili in pochi minuti di navigazione.

CI SIAMO IMMERSI CON…

NO LIMITS CENTER
DIVING MEDITERRANEO


L'affidabilità del diving è garantita dall'esperienza e dalla professionalità dello staff istruttori, guidato da Tomasino Muntoni. Il Centro Sub è dotato di tutti i comfort per il subacqueo: ampio parcheggio adiacente, spogliatoio, doccia calda, reception, solarium, sala di lettura e TV, aula didattica, vasca per risciacquo attrezzature e punto vendita di capi di abbigliamento personalizzati e gadget. Il Centro Sub, supportato da attrezzature Cressi-Sub, offre servizio completo di noleggio: mute, bombole, jacket, erogatori, computer subacquei e materiale video-fotosub. A pochi metri dal centro, all’interno della splendida Marina, si trovano ormeggiati i veloci gommoni e le imbarcazioni del No Limits Center Diving Mediterraneo

 

NO LIMITS CENTER DIVING MEDITERRANEO
via del Porto, 16
S.Teresa Gallura (SS)
tel. / fax 0789/759026

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e-mail: info@divingmediterraneo.it


Per tutte le informazioni e molto di più, visitate le pagine del sito internet www.divingmediterraneo.it, ricche di notizie e sempre aggiornate.

 

Una delle mete subacquee della quale non possiamo esimerci dal parlarvi, è il cosiddetto “Sigaro”. In realtà si tratta di una secca posizionata in prossimità del Faro Sud si Lavezzi a circa 10 minulti di navigazione veloce dal porto di Santa Teresa. Il fondale difficilmente supera i 25 metri di profondità, offrendo al suo visitare molteplici punti di osservazione e itinerari.

Protagonista indiscusso di questo lembo di mare delle Bocche di Bonifacio è il pesce.
Decine di centinaia di saraghi volteggiano indisturbati intorno al subacqueo, accompagnandolo in una danza di tutto silenzio. Piccole cernie, più curiose e meno diffidenti dei loro simili adulti, si fano avvicinare per poi allontanarsi improvvisamente con un guizzo. Ma tra le spaccature della roccia non sarà difficile scorgere ottimi esemplari di Dentice ma anche tante Corvine. Tutt'intorno, ben saldi alla roccia oppure fluttuanti sotto un soffio di corrente, Parazoanthus e Paramuricee vivacizzano il blu del mare con i loro colori accecanti. Si tratta , quella al Sigaro, di un'immersione davvero spettacolare e adatta a tutti i subacquei. Infine, ma non certo per importanza, ci pare doveroso ricordare qualla che potremmo definire l'immersione più celebre di tutta questo tratto di mare: la Secca delle Cernie, posizionata nel mezzo delle Bocche a circa 6 miglia di navigazione dalla Marina di Santa Teresa.
Difficile trovare aggettivi che non siano già stati utilizzati per descriverne la bellezza. Straordinaria? Senz'altro. Suggestiva? Indiscutibile. Unica, oserei dire, dove esemplari di Cernia raggiungono dimensioni di tutto rispetto, le loro livree brunastre si confondono con i colori degli anfratti rocciosi spesso tradite dai forti contrasti che arazzi di Margherite di mare e ventagli di Gorgonie mettono in netto risalto. La primavera, infine, si è decisa a svelare il suo umore migliore, regalandoci qualche giorno di luce e sole. Un viaggio a Santa Teresa, alla scoperta del mare e delle terre che la caratterizzano, regalano al subacqueo un'esperienza ricca di emozioni straordinariamente formative.


MARINA SANTA TERESA DI GALLURA (Antico Longosardo)
Oggi l’antico porto di Santa Teresa è diventato l’approdo naturale più grande e confortevole della Sardegna, con circa 700 posti barca , riparato da tutti i venti e immerso in un contesto naturale che non trova eguali. Il porto Longosardo è in una posizione privilegiata per i collegamenti marittimi da e verso la Corsica. Strategica la vicinanza con lo splendido arcipelago della Maddalena, la Costa Smeralda e le isole Corse. Può ospitare imbarcazioni fino a 40 mt, ha una profondità massima di 5,5 metri.
 

Per informazioni:
Tel. 0789/751936 - Fax 0789/753170
portostg@tin.it  - Canale VHF 09-16
 

Numeri utili per il vostro soggiorno a Santa Teresa di Gallura
Hotel Il Corallaro
Rena Bianca Santa Teresa di Gallura
Tel. 0789/755475 - Fax 0789/755431

Hotel Moderno
Corso Umberto I, 1
Tel. 0789/754233

Hotel Canne al Vento
Via Teresa Maria
Tel. 0789/754219

Agenzia Viaggi e Servizi GULP
Tel. 0789/755689

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