ARCHEOSUB

I percorsi archeologici

Abbiamo esplorato per voi quello di Cala Gadir

Testo di Maria Pia Pezzali

Foto di Maria Pia Pezzali, Antonello Paone

"IL SUBACQUEO" - Ottobre 2004


 

“La storia non è altro che una continua serie di interrogativi rivolti al passato, in nome dei problemi e delle curiosità del presente. Più di ogni altro universo umano ne è prova il Mediterraneo, che ancora si racconta e si rivive senza posa”. Mai come in questo caso le parole di di Fernand Braudel si adattano ad un’isola che di storia, da raccontare, ne ha come poche altre. Storie belle e lontane come quelle che l’hanno vista nascere dalla violenza del fuoco, ed altre più tragiche e recenti, come quella dell’ultimo conflitto mondiale che l’ha vista sotto i bombardamenti degli Alleati per la bellezza di quasi un mese. Oggi Pantelleria, “Bin Ar-Riah”, ovvero figlia del vento, rappresenta la sintesi della sua storia e cultura in un intreccio di mare, terre irte ma meravigliosamente fertili, gente sincera dalla cordialità innata. E’ un’isola aspra e affascinante dove si concentrano le bellezze, le culture, i miti ed i profumi del Mediterraneo.
E allora vale la pena di godere a pieni di quell’aria intrisa di mentuccia, rosmarino e ginepro e di quella vista sul mare che pare volersela stringere a sé. La sua origine vulcanica le conferisce un aspetto spigoloso e scuro, in netto contrasto con il verde della vegetazione, qui raccolta in bassi vigneti dalle cui uve nasceranno alcuni dei migliori vini della terra siciliana. Pantelleria
l’hanno anche chiamata “isola-nave”, perché il vento la spazza come i ponti di un veliero e il mare sbatte, spesso violento, lungo le sue fiancate di lava. Tante sono le civiltà che sono salite a bordo di questa immensa nave vulcanica: fenici, romani, bizantini, arabi, borboni, garibaldini, inglesi e americani.....


Il testo integrale è presente all'interno del mese di

Ottobre 2004

della rivista

 

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