I
dati saranno presentati il 19
agosto
Archeomar, a Capri il primo
bilancio del progetto
Già in passato ci sono stati
investimenti nel settore
dell'esplorazione e del
rilevamento dei fondali e dei
relitti marini, ma riduttivi e
molto meno efficaci per lo
scarso coordinamento e la
mancanza di una strategia
complessiva
Primo bilancio
del progetto Archeomar sul
censimento dei beni archeologici sommersi delle Regioni
Campania, Basilicata, Puglia e Calabria. Giovedi' prossimo,
19 agosto, a Capri, sara' fatto il punto sui primi risultati
del progetto iniziato lo scorso Aprile con le risorse
finanziarie attribuite al ministero per i Beni e le
Attivita' culturali dalla legge 264/2002.
A bordo delle navi
che si trovano nel mare
circostante l'isola di Capri verranno presentati i filmati e i
materiali prodotti nei mesi di ricerca, sara' illustrato il
metodo di lavoro adottato e si potra' osservare da vicino l'attivita'
dei sottomarini.
Il progetto,
che vede impegnate ben otto società, di cui una estera,
afferenti a settori diversificati, e' partito ufficialmente il 1
aprile 2004 con la campagna di ricerca dei dati informativi
pregressi e l'impegno della Direzione Generale per i Beni
Archeologici; con le competenze tecnica, amministrativa e
scientifica del Servizio Documentazione e della Sezione Tecnica
di Archeologia Subacquea - S.T.A.S. .
Con il
finanziamento di 7,5 milioni di
euro, provenienti dalla Legge 8 novembre 2002, n. 264 si e'
avviata un'indagine sistematica sul patrimonio sommerso di
quattro regioni italiane, tra le più rilevanti per la
consistenza presunta di beni sommersi. Una nuova "avventura"
dopo quelle che hanno riguardato in passato la Sezione Tecnica
per l'Archeologia Subacquea che ha iniziato la sua attività nel
lontano 30 ottobre del 1986.
Con il
coordinamento del Servizio
Documentazione della Direzione Generale per i Beni Archeologici,
diretto dall'arch. A.P. Recchia, è stata scelta una rilevante
attività progettuale da parte della Sezione Tecnica di
Archeologia Subacquea, in particolare dagli archeologi subacquei
dott. Luigi Fozzati e dal dott. Claudio Mocchegiani Carpano.
Notevole è anche il
coinvolgimento delle
Soprintendenze Archeologiche delle Regioni interessate dal
progetto. La Direzione Scientifica è di Luigi Fozzati e Claudio
Mocchegiani Carpano, in stretta collaborazione con altre
professionalità all'interno e all'esterno dell'Amministrazione
dei Beni Culturali, per la parte tecnica amministrativa.
Già in passato
ci sono stati investimenti nel
settore dell'esplorazione e del rilevamento dei fondali e dei
relitti marini, ma riduttivi e molto meno efficaci per lo scarso
coordinamento e la mancanza di una strategia complessiva.
Archeomar invece fa
riferimento ad una visione
generale e molto chiara della ricerca archeologica subacquea,
mette a punto una metodologia che può essere esportata nella
restante parte delle carte italiane, con un eventuale sviluppo
nel campo specifico del turismo culturale.
Il lavoro di
ricerca che sarà svolto nei
prossimi 18 mesi, sia dal punto di vista archivistico, sia dal
punto di vista della ricerca archeologica, darà una svolta
definitiva alla conoscenza storica della navigazione e una
ricostruzione del passato per quanto riguarda gli scambi e il
commercio nell'era antica e moderna.
L'impostazione
metodologica della Carta
Archeologica del Rischio Subacqueo (CARS), prevista nel
progetto, che si avvale di un sistema informatico e cartografico
efficiente, aggiornabile in qualsiasi momento, avrà come
componente il recupero e la valorizzazione dei dati raccolti sia
da precedenti progetti gemelli, sia da archivi di vario genere,
sia da giacimenti esistenti sia derivati da archivi di pubbliche
amministrazioni, mentre il ruolo principale sarà quello della
ricerca e prospezione in mare.
Fonte: Comunicato
Stampa RAI NEWS
16 AGOSTO 2004