Comacchio (FE) è stato presentato Sabato 1 aprile ore 16.30 presso la sala polivalente di Palazzo Bellini il volume su “ L’ultima Comacina di  Comacchio il Riccardo I”.


Dunque ci siamo: uno, due e tre. Non è un gioco è un racconto vero, è una “favola” a lieto fine . E’ una storia straordinaria fatta di uomini e luoghi, “di una barca che poteva non esserci più “.

La popolazione delle Valli di Comacchio (FE) hanno ottenuto un ambito riconoscimento da parte del Ministero per i Beni e le attività Culturali; la “Comacina Riccardo I° “ è diventata la terza imbarcazione storica italiana riconosciuta quale “Patrimonio Storico Artistico ed Etnantropologico“.

Le due imbarcazioni già vincolate, sempre in territorio della riviera romagnola, sono la lancia Assunta del 1925 e il lancione Saviolina del 1928; sono le prime due barche italiane ad essere dichiarate di particolare interesse storico artistico da parte del Ministero per i Beni e le Attività Culturali.

Per il “ Riccardo I ”  ormeggiato a Comacchio è un ambito riconoscimento dopo tutte le fatiche fisiche, burocratiche e congiunturali per ottenete la targa di riconoscimento da fissare all’albero maestro.

La pubblicazione fortemente voluta da Alain Rosa, raccoglie le testimonianze e i contributi di alcuni studiosi in un settore ancora ignorato e poco conosciuto: quello dell’archeologia navale dello studio dell’economia marinara, due discipline ancora troppo poco valorizzate.

Alain Rosa, Assistente Tecnico Scientifico del MiBAC presso il Museo Archeologico Nazionale di Ferrara, profondo conoscitore del territorio, opera dal 1985 per la tutela, salvaguardia e valorizzazione del Patrimonio Archeologico, esperto subacqueo, da alcuni anni ha cominciato una ricerca storico artistica e etnoantropologica sulle imbarcazioni tradizionali della provincia di Ferrara, ottenendo alcuni storici e importanti risultati.

Così viene consegnata al grande pubblico una vicenda “locale” che sottolinea una straordinaria capacità di produrre economie locali/territoriali mirate la benessere e al sostentamento delle famiglie di armatori e marinai.

L’economia di un territorio vicino al mare, si basa su uomini e mezzi capaci di affrontare qualsiasi avversità e qualsiasi transazioni commerciali; trasportare prodotti deperibili o prodotti utili al territorio facevano parte di un economia essenziale e subordinata alla stressa sopravvivenza della popolazione.

I prodotti della terra, la produzione e il trasporto del sale per la conservazione e l’inscatolamento del pescato, il trasporto delle merci da un porto all’altro, vede protagonisti questi “ uomini semplici ma veri “ capaci con le loro barche di solcare in lungo e in largo il mare Adriatico, come testimoniano i molti ritrovamenti archeologici sul territorio ferrarese.

All’incontro sono stati presenti, oltre le autorità dell’amministrazione comunale di Comacchio, il “protagonista” della storia e del recupero  il Signor Vittorio Zappata, proprietario e Presidente dell’associazione volontari “Comacina” , la dott.ssa Laura Cavalli della Soprintendenza per i Beni Etnoantropologica di Bologna, il promotore dell’iniziativa il Signor Alain Rossa del Museo Archeologico Nazionale di Ferrara e il gruppo di ex barcaioli di Comacchio.

Come prevede la tradizione, dopo la presentazione del volume dedicato al “Riccardo I“, tempo atmosferico permettendo, è stata effettuata la visita di cortesia presso il battello che per l'occasione è stato “vestito a festa“.

 

Per informazioni:

Associazione Volontari LA COMACINA – Vittorio Zappata -

Comune di Comacchio – Assessorato al Turismo e alla Cultura

Tel. 0533 318747 – 318784 – 318705 – fax 0533 318749

www.comune.comacchio.fe.it

comacchio.iat@comune.comacchio.fe.it

turismo@comune.comacchio.fe.it

 

Fonte: Comunicato Stampa
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