I SEGRETI del brigantino "Mercure"
AMORE E MORTE IN FONDO AL MARE: IL MISTERO DELLA FEDE D'ORO FEMMINILE

 

Amore e morte in fondo al mare. Non solo strutture e parti dello scafo, ma dal relitto del Mercure stanno riemergendo anche le tracce della vita di bordo dell'equipaggio agli ordini del comandante Palinicucchia. Molte le suppellettili personali recuperate nella zona di prua: bottiglie in vetro comune usate quotidianamente e una bottiglietta più preziosa, forse per unguenti; ceramica e fine vasellame per i parchi pasti a bordo. E i bottoni delle giubbe e una pipa, per ingannare il tempo nelle lunghe traversate lontano dal fuoco nemico.

Ma tra le sabbie dei fondali veneti, qualche giorno fa, sono stati notati dei luccichii. Tra gli archeologi e i sub è corso un brivido di piacere: due anelli d'oro di pregevole fattura e una collanina in oro, preziosi appartenenti agli uomini che in quell'alba tragica del 1812 annegarono portando con sé i propri sentimenti, le proprie piccole-grandi storie. Soprattutto una delle due fedi d'oro, un nastro con granulazione piuttosto elaborata, tipica fede sarda da donna, potrebbe rivelare una struggente storia d'amore.

«Escluso che a bordo ci potessero essere donne», assicura Beltrame, quel giorno infatti il Mercure era impegnato in una delicata e pericolosa azione di scorta allo spostamento in gran segreto del vascello ammiraglio Rivoli, «è probabile supporre che quella fede fosse amorevolmente conservata da un membro dell'equipaggio, che voleva portare vicino al suo cuore il ricordo della donna amata e perduta, strappatagli da una morte prematura». E quell'amore oggi è riemerso. Ma il nome e il volto dei due amanti sembra destinato a rimanere un mistero.

Graziano Tavan

Fonte: Il Gazzettino - 24/8/2005
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