PORTO
AZZURRO, 19 ottobre -Il vento di scirocco ha costretto il pontone
Meloria, attrezzato dalla Marine Consulting con l’impianto per le
immersioni in saturazione per il recupero del carico del Polluce, a
mollare gli ormeggi e a farsi trainare dal rimorchiatore Tito Neri II a
ridosso nella rada di Portoferraio. I quattro OTS – operatori tecnici
subacquei - Fabrizio Cappucci, Stefano Lunardini, Giorgio Verdura,
Roberto Zicché, impossibilitati ad abbandonare l’ambiente pressurizzato
a 10 atmosfere, corrispondente a 90 metri di profondità, nel quale
devono restare rinchiusi, invece che in mare si sono immersi nella
lettura dell’Oro dell’Elba, il libro di Enrico Cappelletti e Gianluca
Mirto la cui pubblicazione è all’origine di tutta l’ “operazione
Polluce”. I professionisti dell’immersione profonda, di norma impiegati
nell’industria estrattiva del petrolio, di solito non mostrano
particolari curiosità: sono semplici esecutori di ordini precisi
impartiti dal “superintendent” dalla cabina di controllo. Ma questa
volta è diverso: i sommozzatori sono l’ingranaggio più importante della
complessa macchina del recupero, sono al centro dell’interesse mediatico
perché è la prima volta al mondo che si fa ricerca archeologica (o
meglio: storica) ricorrendo a questi specialissimi lavoratori del mare.
Ed essi vogliono sapere tutto dei fatti e della circostanze che li hanno
portati, per una volta, a raccogliere ceste di monete d’oro e d’argento
invece che a stringere bulloni o a far saldature.
Del resto, l’interesse e la curiosità per l’ “Operazione Polluce” stanno
montando. Non solo a Porto Azzurro ma in tutta l’isola d’Elba. Quando la
sera di domenica 16 le prima casse di reperti furono sbarcate in
banchina e, sotto l’occhio vigile di funzionari della soprintendenza e
dei carabinieri, portate alla fortezza spagnola per esservi custodite,
molta gente presente domandava se si trattasse di pesce. Ma i manifesti
che annunciano il recupero del Polluce parlano chiaro: elbani e turisti
si sono subito appassionati all’evento. E, specialmente i più anziani
tra gli isolani, cominciano a farsi avanti e a offrirsi come volontari:
decisi a dare il loro contributo al chiarimento d’una vicenda di 164
anni fa che è parte integrante della storia di questa terra.
Il Recupero del Polluce
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