Archeologia subacquea alla Sapienza
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Nell'ambito
delle Iniziative Culturali e Sociali degli Studenti dell'Università degli
Studi di Roma “La Sapienza”, l'associazione studentesca Carpe Diem, nelle
persone di Ludovico Bitetti, Giovanni Mannelli e di chi scrive, con la
collaborazione del Dott. Alessandro Asta, specializzando in archeologia
presso l'Università degli Studi di Padova, ha curato la promozione e
l'organizzazione di una giornata di studio dedicata all'archeologia
subacquea.
L'incontro si è svolto il 21 aprile a Roma, presso il Museo dell'Arte
Classica, nella facoltà di Scienze Umanistiche della Sapienza.
La prestigiosa e scientificamente attiva università romana, come, purtroppo,
la maggior parte degli atenei del nostro paese, ancora non prevede
nell'offerta didattica un insegnamento di archeologia subacquea.
Questa grave carenza ha spinto gli studenti a cercare un momento di
discussione che focalizzasse l'attenzione su di un aspetto della ricerca
archeologica che, è ormai evidente, risulta provvisto di enormi potenzialità
e dotato di molte nuove prospettive di sviluppo apertesi negli ultimi anni.
Nonostante partisse “dal basso”, molte ed entusiastiche sono state le
adesioni all'iniziativa da parte degli operatori del settore, personalità
provenienti dal mondo dell'università, delle amministrazioni preposte e
delle associazioni che agiscono in ambito archeologico subacqueo.
La ricca serie di presentazioni proposta all'attento uditorio ha potuto così
spaziare sul più ampio spettro della materia.
E' stata fornita un'illustrazione su attività di ricerca, quali quella
effettuata in Sicilia, in special modo a Scauri (Pantelleria), sotto la
direzione del Prof. S. Tusa nell'ambito della recentemente istituita
Soprintendenza del mare, o quella portata avanti nelle isole Pontine dalla
Dott.ssa A. Zarattini della Soprintendenza per i Beni Archeologici del
Lazio, avente per oggetto gli antichi approdi e la trasformazione delle
coste.
Sono stati presentati ancora i particolari e ricchi settori dell'archeologia
navale, curato nell'ambito dell'Università di Ca' Foscari di Venezia dal Prof. C. Beltrame
e dell'archeologia fluviale e lacustre, in cui opera l'ufficio NAUSICAA-
Soprintendenza per i Beni archeologici del Veneto, diretto dal Prof. L.
Fozzati.
E' stato portato inoltre dal Prof. G. Volpe il caso della ricerca
archeologica subacquea francese e in particolare del progetto di tutela,
ricerca e didattica svoltosi alle isole di Hyères.
Anche la fondamentale tematica della fruizione del patrimonio archeologico
sommerso ha trovato spazio, attraverso l'interessante esempio dei musei
siciliani reso dal Dott. G. Germanà.
Il mondo delle associazioni private, soggetto attualmente del tutto centrale
ed attivo nell'offerta di formazione, ha fornito un notevole contributo
circa la risorsa culturale del volontariato specializzato, con l'intervento
di A. Tagliapietra e del Dott. D. Della Libera, presidenti dei Gruppi ARGO e
REITIA, nonché con la presentazione da parte di M. Rocca, presidente dell'IAS,
dei progetti formativi che nascono nell'ambito dei campi scuola.
E'stata data infine ampia panoramica sullo stato generale della disciplina
nel nostro paese, per il passato, per il presente e per le prospettive
future.
Questa tematica, oltre ad essere stata oggetto specifico di un intervento
del Prof. C. Mocchegiani Carpano, referente ministeriale, è stata
inevitabilmente affrontata anche in tutte le altre relazioni, convogliando
notevolmente l'attenzione degli studenti.
Il dibattito finale, mettendo a confronto il ruolo di ciascuna delle realtà
operanti all'interno del settore, ha infatti evidenziato le problematiche
attualmente esistenti in archeologia subacquea circa formazione e
prospettive lavorative di chi, partendo dallo studio dell'archeologia,
intenda specializzarsi in questo campo.
E'emerso che certamente molte sono le questioni ancora da risolvere, innanzi
tutto a livello legislativo, ma anche che esistono segnali positivi di
apertura, da parte degli addetti ai lavori, per chi voglia perseguire questa
strada.
Requisiti fondamentali sono che non manchino mai salda preparazione di base,
chiarezza di intenti, di progetti e, naturalmente, il giusto spirito di
iniziativa.
Eleonora Gasparini