Il
volume si propone di restituire all'Isola di Pianosa la vera identità
culturale complessiva, storica e naturalistica, oltre la
consueta "immagine" di ex colonia penale agricola e poi anche carcere di
massima sicurezza per la quale è essenzialmente conosciuta al vasto
pubblico.
Le specifiche posizione
geografica, morfologia, costituzione geologica dell'antica Planasia,
hanno contribuito a plasmare una storia umana e naturalistica con
caratteristiche spesso peculiari e di grande rilievo.
Pianosa è stata infatti fin
dalla preistoria sede di antichissime comunità stanziali ed inoltre
costituiva una terra di passaggio, un "collegamento" intermedio per gli
uomini preistorici e protostorici, tra il continente ed il Massiccio
Sardo-Corso. Le testimonianze litiche e ceramiche ritrovate sull'isola
nel corso del tempo non lasciano dubbi: materiali provenienti dalla
Sardegna, dalla Corsica, dalle Isole Eolie e dalle Ponziane sono
"documenti" precisi di quanto avvenuto in tempi remoti, così come i
ritrovamenti di identiche ceramiche in Corsica.
Si associano a questa situazione
la presenza di numerose grotte naturali, antichi ripari ed abitazioni,
nel bianco calcare pianosino. Lo stesso calcare che i protostorici
furono in grado di scavare dal periodo del rame per ricavare "cavità
artificiali" di varia foggia tra cui le particolari "sepolture a forno"
che hanno restituito le testimonianze dei riti di quel tempo.
Tutti i successivi periodi
storici sono rappresentati in questa "piccola grande" isola, con tracce
lievi oppure evidentissime e costituiscono un filo conduttore culturale
di grande rilievo didattico, assieme alla suggestione e al fascino di
misteri ed incognite che permangono allo stato attuale delle
conoscenze. La storia specifica di Pianosa permette infatti di
affacciarsi su un vasto orizzonte di vicende naturali ed antropiche
che a loro volta ne sono parte integrante: dalla costituzione geologica
alle vicende paleogeografiche e paleoclimatiche, dal fenomeno del
nanismo insulare all'odierna ricchezza dei fondali dell'estesa
piattaforma sommersa, dai veri significati politici dell'esilio di
Postumo Agrippa durante il periodo imperiale di Cesare Ottaviano Augusto
al cristianesimo documentato dal complesso catacombale dimensionalmente
rilevante per un'isola così piccola, dalle dispute tra Pisa e Genova
alla invasione dei turchi, dalle alleanze e lotte tra potenze europee
alla presenza di Napoleone, per arrivare alla nascita della vera colonia
penale agricola con l'annessione al Regno d'Italia.
L'autore (insegnante,
giornalista pubblicista e fotografo), impegnato da sempre anche nella
difesa ambientale, ha iniziato ad occuparsi di Pianosa nei primi anni
'80 quando l'isola fu proposta come sede di una grande centrale
nucleare. Iniziò allora una ricerca in tutte le più importanti
biblioteche fiorentine e presso gli autori di studi contemporanei, per
approfondire i valori dell'isola ed evidenziarli anche ai fini della sua
tutela. Nel libro, pensato come un ideale viaggio temporale e
tematico ricco di citazioni ma rivolto al vasto pubblico, sono stati
condensati i contenuti dei documenti e delle più importanti ricerche
storiche, archeologiche, naturalistiche originate nei secoli scorsi ed
unite a quelle recenti e odierne. L'auspicio, nei contenuti, è che
l'isola, oggi tornata a nuova vita grazie anche all'inserimento nel
Parco Nazionale dell'Arcipelago Toscano, possa affermare e
conservare i suoi diversificati valori nel contesto futuro di una
economia totalmente sostenibile e compatibile.
Il libro, di 104 pagine,
contiene 62 fotografie a colori e 12 tavole con un numero superiore di
disegni. Separatamente viene venduta una carta con la
riproduzione da un lato della "Mappa Topografica della Pianosa" del
1836, di Attilio Zuccagni Orlandini e, dall'altro lato, la mappa
della situazione odierna della toponomastica, viabilità, edifici, ecc.
assieme alle informazioni utili.