VENEZIA - (m.f.) Sono otto i relitti di navi
trovati finora nelle aree di cantiere del Mose. La storia del brigantino
"Margareth" la raccontiamo nell'articolo qui sotto. Altre due navi sono
degne di interesse. Il relitto cosiddetto "dei cannoni" si trova non
molto lontano dal brigantino, dall'altra parte della lunata costruita
davanti a Santa Maria del Mare. Secondo quanto si è potuto sapere si
tratta di una nave da guerra in legno, armata con cannoni: la "Croce
rossa", varata nel 1698 e affondata nel 1715. Cannoni, suppellettili,
ceramiche, vasellame, tutto quanto poteva essere asportato è stato
catalogato e portato via per il restauro, e presto verrà esposto, mentre
il relitto è stato ricoperto da geotessuto e lasciato in loco.
Il relitto cosiddetto "del Bacàn, invece, è una nave da trasporto
medioevale (risale al 1300) con un carico di pietra per costruzioni. Per
proteggere il relitto da incidenti e da spoliazioni è stato rinchiuso in
un palancolato metallico, così come era stato fatto per la galea di San
Marco in Boccalama e ora si attende che vi sia la possibilità di un
recupero.
Il problema riguarda soprattutto gli scarni finanziamenti statali per
il recupero e il restauro dei tesori che il mare periodicamente
restituisce. L'operazione della galea (l'unica ritrovata in tutto il
mondo) di San Marco in Boccalama avrebbe dovuto portare alla
costituzione all'Arsenale del centro internazionale per il restauro dei
legni umidi. In questo campo c'è infatti bisogno di tecnologie
sofisticate e grandi spazi da utilizzare. Dopo essere stati per secoli
sotto l'acqua e la sabbia, i legni una volta affiorati diventano
fragilissimi e rischiano di polverizzarsi una volta secchi.
Il ritrovamento di relitti in Adriatico non è una cosa tanto rara e
spesso le mareggiate restituiscono frammenti di navi ancora da scoprire.
Come quei pezzi risalenti all'epoca romana la cui fonte non è stata
ancora individuata.