
Figura 10
- La base del pilastro |
Ad una
distanza di 130 m. dal parapetto del nuovo porto, in prosecuzione della
banchina in esso inglobata, sono posti 5 blocchi in conglomerato pozzolanico
che chiameremo “pilastro” (figura 10).
Il primo
manufatto si presenta come un enorme parallelepipedo di m. 8,20 X 5,15 X 2,50h
dalle pareti perfettamente verticali, questa era la base del pilastro che si
ergeva dal fondo a –5,60m.
Gli altri quattro blocchi
allineati sul fondo (figura 11) verso ovest non sono che i resti della parte
sovrastante la base ribaltati da un’enorme spinta fino ad una distanza di 18 m.
( terremoto? ).
Ritenendo che dovesse emergere quanto le due banchine,
almeno un metro sopra l’attuale l.m.m., il pilastro avrebbe avuto un volume di
260 mc. per cui un peso di 500 tonnellate.

Figura 11 - Resti dei quattro
blocchi del pilastro |
Già da questi dati semplici si possono calcolare i costi
di costruzione e di conseguenza valutare l’importanza dell’opera.
Non ci è dato sapere a cosa servisse un pilastro di queste
dimensioni nel bel mezzo dell’apertura portuale, le già difficili manovre
d’ingresso e uscita potevano essere rischiose
in caso di navigazione a vela, al contrario avrebbe garantito maggior
sicurezza per le navi a remi qualora da detto pilastro fossero state tese le
catene di chiusura del porto.
Supportati dal fatto che la
base del pilastro contiene almeno un foro verticale più profondo della sua
altezza, crediamo che questo sia tuttora posto nella posizione originaria.
Da ciò, sia per la facile
individuazione sott’acqua, sia perché è situato nel centro dell’apertura
portuale la base è stata l’elemento centrale nelle ricerche.
In essa rimangono perfettamente visibili i fori
dell’armatura lignea che attraversava sia in lungo
che in largo la struttura3.

Figura 12
- Resti del pilastro |
La rottura è avvenuta, come abbiamo detto, a causa di
un’enorme spinta laterale per cui la faccia verso est è stata sottoposta ad allungamento
e trazione mentre l’opposta ad ovest è stata sottoposta a compressione. Ciò ha
portato al fatto che si creasse un taglio orizzontale a gradino in
corrispondenza del posizionamento delle travi che trattenevano il cassero.
La superficie inferiore del gradino occupa la metà del pilastro
verso est, ed in questo caso i fori sottoposti a trazione hanno favorito
l’apertura a cerniera, in corrispondenza con l’asse centrale neutro il taglio si eleva di circa 30 cm., la superficie ha
lasciato perfettamente inalterati i fori
dei pali che essendo qui sottoposti a compressione non sono stati
lesionati.

Figura 13 - Fasi di rilievo |
La parte
superiore del pilastro soggetta a questa spinta si è ulteriormente rotta in quattro
blocchi che si presentano ribaltati e allineati sul fondo ad una distanza da
m.2 a m.18 in direzione ovest.
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Rilievo del
Pilastro |
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