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Figura
1 - Il porto moderno |
Giunti nella località S. Marco di
Castellabate si abbandona la statale inoltrandosi nelle viuzze di questo
borgo. La via principale attraversa
tutto l’abitato scendendo verso il mare per attestarsi sulla banchina del
moderno porticciolo costruito negli anni 60 in cemento armato a protezione
delle imbarcazioni dei pescatori e dei villeggianti (fig. 1).
L’attuale banchina è stata
in parte gettata sopra i resti dell’antico molo romano (fig.2-3), chi parcheggia
l’auto al porto osserva, pur stando seduto in macchina, i resti del
frangiflutti semi sommerso che si protende dal nuovo parapetto in direzione
ovest.
In epoca romana il bacino portuale fu costruito dove la
linea costiera presentava un angolo di 90 gradi, per cui proteggeva già
naturalmente lo specchio acqueo dai primi tre quadranti di vento.

Figura 2 -
Il porto antico inglobato in
quello moderno
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Bastò erigere due moli posti
ortogonalmente fra loro per ottenere un bacino racchiuso di forma rettangolare
e proteggere cosi le navi anche dall’ultimo quadrante.
Fra le due estremità rimane un varco
di circa 90 m. al cui centro vi sono i resti di un blocco, avente una pianta di
m.8.20 x 5.15, che indicheremo in questa relazione come “pilastro”.
Nelle
nostre immersioni abbiamo potuto osservare che all’interno
del bacino racchiuso, il fondale è composto da uno strato di sabbia di
riporto, dello spessore di 30 cm, poggiante su roccia calcarea che in alcuni
tratti emerge levigata dal movimento di questa massa abrasiva.

Figura
3 - L'antico bacino portuale |
I venti che soffiano da ponente fino
a maestrale creano una corrente superficiale d’ingressione
con moto circolatorio in senso orario, a questa segue per reazione una corrente
di fondo che partendo dal bordo interno del molo nord, sempre in senso orario,
lambisce prima la costa poi il lato interno del molo ovest.
A seguito di questo
movimento, che trova il suo apice nelle mareggiate invernali, il fondo non
presenta che una scarsa quantità di oggetti tutti molto levigati, soprattutto i
ceramici.
Ulteriore conferma di questo fenomeno viene fornita dal
comportamento del titolare dell’albergo prospiciente il bacino antico, il quale
ha dovuto erigere una diga artificiale in massicciato per poter contenere la
sabbia che artificialmente riversa ogni anno sulla spiaggetta ad uso dei turisti.
All’esterno, data anche la
maggiore profondità, vi è una distesa prateria di posidonia (fig. 4) molto
rigogliosa che fornisce un ottimo rifugio alla fauna stanziale, questa purtroppo limita la ricerca di eventuali oggetti di interesse
storico caduti dalle navi.

Figura 4
- La prateria di posidonia nella parte esterna del molo |
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