LA BATTAGLIA DI GRADO
Il grande smacco per Bonaparte  
Così gli inglesi si impossessarono del Rivoli, grazie all'ottimo lavoro degli 007

(gr.t.) La notte tra il 21 e il 22 febbraio 1812 il vascello Rivoli esce dal porto di Malamocco con destinazione Ancona dove è alla fonda il grosso della marina francese in Adriatico: per il Rivoli è la prima uscita in mare. Il viaggio è stato tenuto segreto per evitare guai alla nave ammiraglia. La sicurezza della navigazione è garantita da una piccola flotta di scorta composta da tre brick, il Mercure (realizzato nei cantieri di Genova), lo Jena e il Mameluck (costruiti invece all'Arsenale di Venezia). La Marina transalpina ha pianificato ogni dettaglio della navigazione, a cominciare dall'uscita in mare dal porto di Malamocco con la copertura di sicurezza delle batterie piazzate a San Pietro in Volta. Una leggera nebbiolina distesa su tutta la laguna sembra un buon auspicio per il Rivoli che deve lasciare Venezia il più furtivamente possibile.

Ma l'intelligence di Sua Maestà britannica è venuta a sapere del varo del Rivoli e apposta in mare, vicino alle bocche di porto, il vascello Victorius, al comando dell'ammiraglio Talbot allievo del grande Nelson, e il brick Weasel.

Appena guadagnato il mare, la flotta francese si rende conto della trappola mortale cui sta andando incontro, e così cambia repentinamente la rotta, puntando su Trieste inseguita dalla flotta inglese. La nebbia, fino a quel momento un vantaggio per la flotta francese, si rivela invece un aiuto insperato per gli inglesi: le comunicazioni tra le navi si fanno più difficili e quindi diventa ancora più complicato organizzare una manovra coordinata a difesa del Rivoli.

Alle 3.30 del mattino, mentre il vascello Rivoli tenta una manovra per rientrare a Malamocco, il Mercure rimasto indietro, isolato, viene raggiunto dagli inglesi che aprono immediatamente il fuoco. Lo scontro, iniziato all'altezza di Caorle, è tremendo. Dopo 40' succede l'irreparabile, anche se non tutte le fonti concordano: una cannonata colpisce la santabarbara del Mercure che esplode e affonda. Lo Jena fugge, mentre il brick inglese recupera gli unici tre naufraghi francesi superstiti.

La battaglia, intanto, avvolta in una nebbia sempre più fitta, si è spostata tra i due vascelli. I cannoni tuonano per parecchie ore senza che nessuno dei due comandanti riesca ad avere il sopravvento. Sono già le 9 del mattino quando il Rivoli è costretto ad arrendersi, troppe falle aperte nello scafo, troppo grave l'abbattimento dell'albero di mezzana. Il Victorius abborda il Rivoli e si impossessa del vascello francese che viene portato al sicuro a Lissa, protetto dalle isole dell'arcipelago dalmata. E lì il Rivoli è rimesso in sesto e inserito nella flotta inglese. Per Napoleone quella gravissima perdita allontana ogni velleità di supremazia navale in Adriatico.

Graziano Tavan


Fonte: Il Gazzettino
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