ARCHEOLOGIA SUBACQUEA Oggi gli esperti di Ca' Foscari al recupero di un relitto scoperto tre anni fa
Caccia ai cannoni di Napoleone  
Erano sul "Mercure" affondato dagli inglesi nel 1812 nella battaglia di Grado

I cannoni di Napoleone non fanno più paura. Ma quelle potenti bocche di fuoco che nei progetti dell'imperatore francese avrebbero dovuto servire a rintuzzare la predominanza navale inglese in Adriatico potranno tornare a far bella mostra di sé nell'Arsenale di Venezia, proprio da dove erano partiti duecento anni fa come armamento della flotta transalpina per quello che sarebbe stato il loro ultimo viaggio, affondati al largo di Punta Tagliamento sotto un inferno di colpi scatenati dalle navi inglesi: era il 22 febbraio 1812, e il furioso scontro navale passato alle cronache come "la battaglia di Grado" avrebbe segnato irrimediabilmente il futuro della marina francese in Adriatico che in quell'occasione perse non solo il brick Mercure (cioè il brigantino che ora giace sui fondali davanti al litorale veneto-friulano) ma soprattutto il vascello Rivoli, la più grande cannoniera allora esistente.

Quel tassello di storia di quasi due secoli fa rivivrà questa mattina, al largo di Punta Tagliamento, quando gli archeologi del Dipartimento di Scienze dell'Antichità e del Vicino Oriente di Ca' Foscari procederanno al recupero dei cannoni di Napoleone in collaborazione con il personale del nucleo di archeologia subacquea (Nausicaa) della soprintendenza ai Beni archeologici del Veneto, in collaborazione con i nuclei sommozzatori dei vigili del fuoco e dei carabinieri del Friuli Venezia Giulia. Il tempo stringe. I sub hanno trovato evidenti segni di manomissioni: i cannoni, nonostante pesino più di mille chili l'uno, sono stati spostati. Evidentemente il divieto della pesca a strascico non è stato sempre rispettato.

La scoperta del brigantino napoleonico e dei suoi cannoni risale all'aprile di tre ani fa. Il rampone del peschereccio di Andrea Scala di Marano Lagunare si impiglia in un qualcosa di molto pesante. A fatica quel "coso" di un migliaio di chili è portato in superficie e una volta a bordo per i marinai non ci sono più dubbi: è un cannone. Ma di quale epoca? Di quale nave? Il cannone o, meglio, la carronata (tipico cannone della fine del Settecento a canna corta e di grosso calibro in grado di sparare a raffica) è consegnato alla soprintendenza e dalla sua pulizia si è potuto leggere il punzone e di qui identificare la nave come il brick napoleonico Mercure , il brigantino affondato in uno scontro a fuoco con una flotta inglese nella "battaglia di Grado", il 22 febbraio del 1812. Gli archeologi spiegano subito che il ritrovamento non solo è importante ma costituisce un unicum, essendo l'unico relitto noto di un brick dell'inizio dell'Ottocento. Così, tra maggio e giugno 2001, Nausicaa organizza una prima prospezione strumentale con sonar che porta all'individuazione del relitto e di altre sette carronate sparse su una vasta area. Le indagini sono proseguite con il rilevamento delle bocche da fuoco e con la pulizia superficiale della parte di relitto che affiora dal fondo, a 17 metri di profondità, tra pani di ghisa, palle di cannone e vari oggetti in disuso. Gli oggetti a rischio di saccheggio sono stati subito prelevati e restaurati. A tre anni di distanza è promossa la seconda campagna di indagine sul relitto del , finanziata con un contributo del Comune di Lignano e della Fondazione di Venezia. E stavolta la missione è affidata direttamente all'equipe dell'università di Venezia, coordinata dal professor Carlo Beltrame: al lavoro dieci archeologi, tra studenti, professionisti e docenti, impegnati in un progetto che interesserà anche la salvaguardia dell'ambiente marino poiché il sito è esposto all'impatto della pesca a strascico. La campagna di indagine archeologica subacquea del relitto di Punta Tagliamento rappresenta una delle primissime esperienze di ricerca universitaria in Italia dove il settore soffre della mancanza di opportunità di tirocinio pratico per gli studenti. La missione veneziana costituisce infatti anche un'importante occasione di formazione per quattro studenti con brevetto di archeologia marittima.

Questa mattina, di buon'ora, un pontone della Dragaggi di Venezia partirà da Porto Marghera per raggiungere il punto al largo di Lignano dove è affondato il Mercure . Lì archeologi e sommozzatori imbragheranno le carronate, individuate e già ripulite in questa prima settimana di cantiere subacqueo da alghe e sabbia, e si porteranno in superficie con dei grandi palloni. A questo punto ogni pezzo d'artiglieria verrà agganciato da una grossa gru e caricato sul pontone che partirà alla volta dell'Arsenale di Venezia dove i reperti saranno a disposizione degli studiosi. Per i cannoni di Napoleone inizia una nuova avventura.

Graziano Tavan


Fonte: Il Gazzettino
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