I RETROSCENA
L'ordine di Bonaparte a Venezia

(gr.t.)Fu lo stesso Napoleone a commissionare l'ordine ai cantieri di Venezia. Lo scopo era preciso: ridare slancio e vigore all'Arsenale, da sempre cuore pulsante dell'economia e della potenza di Venezia, e al contempo avere a disposizione direttamente in Adriatico una flotta temibile in grado di contrastare lo strapotere della marina inglese. Per questo ordinò non solo la realizzazione di alcuni brick, o brigantini di 32 metri di lunghezza, con due alberi e un'ampia velatura, armati con 16 pezzi di artiglieria, come lo Jena e il Mameluck che andarono ad affiancare il Mercure in forza a Venezia (ma realizzato nei cantieri di Genova), ma soprattutto il vascello Rivoli, che doveva diventare la terribile e temibile ammiraglia della marina transalpina, forte di 74 cannoni e di un equipaggio di 6-800 uomini. Per il suo varo nel 1810 era venuto a Venezia lo stesso principe Giuseppe. Ma per la sua uscita in mare si sarebbe dovuto aspettare ancora qualche mese, il tempo necessario per superare un problema tecnico non da poco: quando era armato il vascello si appesantiva aumentando il pescaggio e rendendo quindi impossibile la sua uscita in mare attraverso la laguna. La soluzione venne da un'idea olandese, affinata a Venezia e poi diffusa e utilizzata per tutto l'Ottocento. La nave fu "alzata" con i cosiddetti carrelli, specie di cassoni galleggianti affiancati al fondo dello scafo. In gran segreto si allestì il marchingegno (ben illustrato da un modellino del Rivoli conservato al museo di Parigi) e il Rivoli, armato, raggiunse Malamocco da dove sarebbe salpato alla volta di Ancona per congiungersi con il resto della flotta francese. Il giorno "segreto" della navigazione "inaugurale" del Rivoli, scortato dai brick Mercure e Jena, fu fissato per la notte tra il 21 e il 22 febbraio 1812. Ma gli 007 di Sua Maestà britannica lo vennero a sapere e appostarono il vascello Victorius e un brick vicino alle bocche di porto. La trappola funzionò. Al Rivoli e alla sua scorta non restò che cambiare rotta e tentare la fuga verso Trieste. La nebbia incombete di quella note non aiutò i francesi. Il Mercuri, rimasti indietro e isolato, fu raggiunto e colpito subito dopo Carole, mentre il Rivoli, dopo una furiosa battaglia, fu costretto ad arrendersi. Il Victorius si impossessò del vascello francese che venne portato a Lissa e inserito nella flotta inglese. Per Napoleone la perdita del Rivoli è gravissima e segna le sorti per la supremazia navale in Adriatico.

Graziano Tavan


Fonte: Il Gazzettino
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